lunedì 17 dicembre 2012

SULMONA




Ed eccoci all'ultima data del minitour "Nell'attesa di una catarsitrofe", almeno l'ultima data prima del fatidico 21 Dicembre. Poi ricominceremo ad attendere con ansia una nuova fine del mondo, o ci accorgeremo che siamo rinati, e un nuovo ciclo è cominciato. 
A Sulmona, città di Ovidio e dei confetti Pelino, grazie a Caterina Palmucci di Zero Teatro. 

CIPRO



Nicosia. L'ultima capitale divisa del mondo, nell'angolo estremo e dimenticato d'Europa, una  Berlino minore sul fronte Asia-Europa, Cristianità-Islam, a riflettori spenti. Una zona di guerra congelata da 40 anni con il beneplacito di Gran Bretagna e Stati Uniti. Cipro, una terra occupata dove i Ciprioti non esistono ma solo Turco-Ciprioti o un Greco-Ciprioti, dove molte persone vivono da rifugiati  nella loro stessa piccola isola, un luogo dove è difficile contenere l'emozione per la silenziosa violenza dei confini arbitrari della storia.  Con i ragazzi incontrati a un Training sull'attivismo abbiamo quindi deciso di aprire un blog intitolato ReCiproCity che invito a visitare (anche se ancora in costruzione) per raccontare le nostre emozioni (o disegnare, nel mio caso) e informare su una situazione che quasi nessuno conosce, ma che ci appartiene come Europei, le cui contraddizioni, che idealmente attraversano il nostro continente e la nostra società, lì sono muro, trincea e filo spinato. 
Un'isola mitica, dove incontri ragazzi e ragazze dai nomi classici, Leonida, Ifigenia, Erato, l'isola dove è nata Afrodite ma la bellezza appare inghiottita giorno dopo giorno, come in Grecia, da squallide palazzine e speculazioni insensate o zone di guerra. Io ho avuto invece la fortuna di portare la mia esposizione "Nell'attesa di una catarsitrofe"  in una suggestiva dimora rurale in terra cruda, tra vecchi macchinari costruiti da un Leonardo da Vinci locale, ospite dell'associazione ALMYRAS, nel villaggio di Agia Varvara, appena fuori da Nicosia, dove tutto sembrava pacifico e autentico. Ringrazio ancora Marinos e Nicos per quella serata trascorsa nel semplice incanto di una piccola comunità cipriota.