Con gioia vi comunico che è appena uscito nelle librerie di Francia, Svizzera e Belgio "Les martinets se cachent pour dormir" edizione francofona del mio romanzo grafico "Dove i rondoni vanno a dormire". Si tratta di una coproduzione delle edizioni "La Salamandre" e delle "Editions de la Girafe". La prima è una casa editrice indipendente con base a Losanna, che pubblica una rivista omonima, molto conosciuta, che ad Aprile ha dedicato un numero monografico proprio ai rondoni; la seconda una piccola casa editrice legata al Museo di Storia Naturale di Chaux Les Fonds, che nel suo catalogo annovera il gioiello "Martinet noir: entre ciel e pierre" di Marcel Jacquat e Bernard Genton, testo imprescindibile per la conoscenza dei rondoni, denso di nozioni scientifiche, ma anche di poesia.
Vi riporto qui la traduzione italiana dei ringraziamenti dell'autore, pubblicati a fondo libro, insieme alla foto allegata:
Il primo sentito ringraziamento va a Mauro Ferri e Roberto Tinarelli, che mi hanno proposto di realizzare questo fumetto sui rondoni e, nel condividere con me il loro mondo, mi hanno permesso di esprimere il mio. Come un segno del destino, in quei giorni un giovanissimo rondone, che sono riuscito a evitare solo con una brusca sterzata, è caduto sulla carreggiata proprio di fronte alla mia macchina. E' quello che vedete nella foto: il suo nome è Ronnie. Una storia minima che entra nella storia più grande, di tante persone che come me hanno accudito dei nidiacei e li hanno restituiti al cielo, sotto il quale ci riuniamo tutti nella festa del ritorno, che si celebra in questi giorni di primavera. Se il libro si è involato in Italia, questo adattamento è il compimento di un auspicio, per un racconto che nasce con una vocazione internazionale, senza confini come il volo di un rondone. Sono particolarmente grato a Ghislaine Ferrère che con il suo entusiasmo ha lanciato questa avventura editoriale; a Marcel Jacquat, che come un padre ha accompagnato parola dopo parola il suo compimento, a Benoît Richard e Alessandro Staheli per aver creduto profondamente in quest'opera e averci profuso tanta attenzione. Discutere con loro di tanti dettagli tecnici e narrativi, mi ha permesso di approfondire sia aspetti della biologia dei rondoni, che della storia umana ad essi legata, migliorando il libro. Non posso fare a meno di ringraziare anche Bernard Genton, poeta della natura, e Martine Wauters, attivista senza frontiere. Infine, un pensiero di gratitudine a chiunque, dopo aver letto questo libro, si sentirà motivato a fare qualcosa in favore della biodiversità urbana, della quale i rondoni sono i portabandiera.